STORIA

La chiesa di San Bartolomeo è un’importante testimonianza architettonica preterremoto (1693). Sorge tra la Vallata Santa Domenica e il quartiere San Paolo di cui fa parte.
La sua posizione a strapiombo sulla vallata risulta altamente strategica per ammirare l’intera Ragusa Ibla.
Edificata all’inizio del XVI secolo, è citata per la prima volta nel registro dei riveli del 1567. La ritroviamo poi elencata fra i luoghi visitati da Mons. Giovanni Castellano Orosco nel 1601 e in seguito citata come Confraternita in un documento del 1604. Il sito risulta presente inoltre nella mappa “Piscis inter aquas” del 1926, nella pianta della Città di Ragusa del 1737 e in quella a firma di Santo Puglisi del 1837 dove viene ridefinita la conformazione urbanistica dei quartieri di San Giorgio e San Giovanni.
Il 1935, infine, è l’ultima data testimoniata: in quell’anno a seguito di un crollo di uno dei legni di sostegno della copertura, la chiesa venne svuotata di quanto fu possibile asportare ed abbandonata. Solo nel 1985 il sito vide il primo restauro conservativo.
Nel 2010 La struttura venne affidata dalla Curia alla Parrocchia del Purgatorio, il cui parroco provvide a farla sgombrare dagli occupanti abusivi presenti. Nel marzo 2018, grazie al nostro progetto, il secondo e definitivo intervento.

Ragusa “piscis inter aquas”_1626
“Veniamo alla pinna della coda verso mezzodì, ove il quartiere – come si dice – della Mogarda, ed in esso troveremo la Chiesa dello Spirito Santo, molto devota e ben servita; segue la Chiesa di San Bartolomeo, che possiede la portatile immagine del detto Santo ed è confraternita”
Da: “Un manoscritto anonimo sulla Ragusa del seicento”
Francesco Garofalo – Erea Editrice. Ragusa 1980